The Spirit In Any Condition Does Not Burn

Col sostegno della madrina, l’artista Marina Abramović, la settima edizione del Premio Furla ha introdotto una nuova formula finalizzata a snellire il processo di selezione. A partire da questo momento si è optato per la formazione di cinque coppie di curatori italiani e internazionali, ciascuna con il compito di scegliere un finalista. Un’altra novità di rilievo è costituita dal fatto che si è chiesto agli artisti, invece di presentare un’opera d’arte compiuta, di proporre un progetto che il vincitore avrebbe trasformato in un lavoro artistico effettivo, da esporre in seguito alla Fondazione Querini Stampalia durante la Biennale di Venezia.
Questo nuovo approccio si inserisce in un particolare momento che vede acquisire una sempre maggiore importanza al processo creativo e al desiderio del pubblico di farne esperienza ed esserne coinvolto insieme all’artista. L’idea di fornire agli artisti italiani uno spazio concreto dove poter progettare nuovi lavori ha rappresentato per loro una sfida affascinante, in quanto è certamente un grande stimolo intraprendere un processo creativo volto a uno scopo specifico. I cinque finalisti sono stati Giorgio Andreotta Calò, Meris Angioletti, Giulia Piscitelli, Alberto Tadiello, e Ian Tweedy. Al vincitore Alberto Tadiello è stata offerta l’opportunità di partecipare alla residenza d’artista di Gasworks a Londra.