Furla Series #01
Christian Marclay. Concerto Spaziale
Christian Marclay presenta in Sala Fontana una performance musicale basata sull’improvvisazione in cui i suoni degli strumenti si fondono con quelli di oggetti comuni.
Con Okkyung Lee (violoncello) e Luc Müller (percussioni)
In occasione della ventitreesima edizione di miart e dell’Art Week milanese, Fondazione Furla e Museo del Novecento presentano Concerto Spaziale, la performance di Christian Marclay appositamente ideata per l’ultimo appuntamento di Furla Series #01.
Artista, musicista e compositore, Christian Marclay ha iniziato a intrecciare performance, suono e arte visiva alla fine degli anni Settanta, quando scandagliava il supporto fisico del disco per creare successivamente assemblaggi surreali e giochi visivi di parole, elementi divenuti subito ricorrenti nella sua produzione artistica. Da quel momento Marclay è diventato un virtuoso della tecnica del collage che applica tuttora a diversi livelli in sculture, installazioni e video, così come nella musica, nel cinema e nella performance. Componendo e sperimentando, ha creato negli anni quel “teatro del suono trovato” di influenza duchampiana che ha ispirato un’intera generazione di musicisti e artisti. Dal 2011 Marclay ha messo da parte dischi in vinile e giradischi per concentrarsi unicamente sui suoni e la loro acustica naturale, in reazione alla percezione comune per cui ogni suono è mediato e amplificato. Usando come “strumenti” musicali oggetti quotidiani, l’artista porta la nostra attenzione sulle potenzialità sonore che tali oggetti hanno.
In Sala Fontana, Marclay presenta Concerto Spaziale, una performance musicale basata sull’improvvisazione in cui i suoni di strumenti si fondono con quelli riprodotti attraverso l’utilizzo, la percussione e lo sfregamento di svariati oggetti rinvenuti durante il suo soggiorno a Milano. Insieme a lui performano Okkyung Lee, violoncellista sudcoreana, e Luc Müller, percussionista svizzero, dando vita a una composizione senza regole prestabilite, in cui lo spazio stesso viene attivato dai performer mentre stimoli acustici e visivi si intrecciano tra loro. A differenza della musica concreta dove i suoni sono registrati e distorti durante la riproduzione – attraverso il rallentamento, l’accelerazione o l’amplificazione – Marclay crede nel naturale potenziale acustico di qualsiasi oggetto, che quindi non richiede di essere amplificato. Musicista senza strumenti, esegue un concerto in cui ogni rumore è musica.
Christian Marclay
Nato nel 1955 a San Rafael, California. Vive e lavora tra Londra e New York.
Per oltre trent’anni Marclay ha indagato le connessioni tra immagini e suoni, creando opere in differenti media – tra cui scultura, video, fotografia, collage, musica e performance – esposte in musei e gallerie in tutto il mondo. Tra le mostre personali: Staatsgalerie, Stoccarda (2015), Musée d’art moderne et contemporain, Ginevra (2008), Hammer Museum, UCLA, Los Angeles (2003), San Francisco Museum of Modern Art (2002), Museum of Contemporary Art, Chicago (2001). Nel 2010 il Whitney Museum of American Art di New York ha ospitato Christian Marclay: Festival, una mostra che per oltre dodici settimane ha esplorato la vasta produzione dell’artista attraverso esibizioni quotidiane di musicisti e vocalist di fama mondiale. Nel 2011 Marclay è stato insignito del Leone d’oro come miglior artista alla 54a Biennale di Venezia per il suo video The Clock che, dopo la première a Londra nel 2010, è stato presentato in musei internazionali tra cui il Centre Pompidou di Parigi (2011), il Museum of Modern Art di New York (2012), il San Francisco Museum of Modern Art (2013) e il Guggenheim Bilbao (2014). Dal 1979 Marclay si esibisce sia come solista sia in collaborazione con altri musicisti tra cui John Zorn, Elliott Sharp, Otomo Yoshihide, Butch Morris, Shelley Hirsch, Okkyung Lee, Mats Gustafsson e Lee Ranaldo.
Okkyung Lee
Nata nel 1975 a Daejeon, Corea del Sud. Vive e lavora a New York.
Okkyung Lee è una violoncellista e compositrice attiva nell’ambito della musica contemporanea e dell’improvvisazione che spazia tra diverse discipline artistiche. Dopo essersi trasferita a New York nel 2000, ha lavorato come solista e ha collaborato con vari artisti. Le molteplici fonti cui si ispira – il rumore, l’improvvisazione, il jazz, la musica classica occidentale e la musica popolare della sua terra d’origine – vengono rielaborate in modo del tutto personale e originale. La sua curiosità e la spiccata attitudine all’esplorazione guidano il suo lavoro in ambiti diversi.
Luc Müller
Nato nel 1973 in Svizzera. Vive e lavora a Losanna.
Dopo aver studiato Jazz Drumming con Marcel Papaux, e occasionalmente con Pierre Favre e Daniel Humair all’Ecole de Jazz et de Musique Actuelle di Losanna (EJMA), Müller si è dedicato alla musica contemporanea e all’improvvisazione. Usando vari oggetti e creando “instrumentarium” a percussione adattabili ai suoi vari progetti musicali, espande, esplora e modifica i suoni tradizionali della batteria. Collabora regolarmente anche con altri ambiti quali il teatro, le arti visive, la letteratura, la danza e il cinema. È membro di Babel, un ensemble di musica contemporanea che ha spesso collaborato con Christian Marclay.
Foto copertina: Christian Marclay, Okkyung Lee and Luc Müller, Concerto Spaziale, Museo del Novecento, Sala Fontana, Milan, 13-14 April 2018. Photo © Masiar Pasquali
13-14 aprile 2018
In occasione della ventitreesima edizione di miart e dell’Art Week milanese
ore 20.30 (ingresso ore 20)
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria, fino a esaurimento posti
Museo del Novecento, Sala Fontana
via Marconi, 1
Milano
Christian Marclay, Okkyung Lee e Luc Müller, Concerto Spaziale, Museo del Novecento, Sala Fontana, Milano, 13-14 Aprile 2018. Foto © Masiar Pasquali