Cinema a luce solida

I partecipanti realizzeranno un pop up di carta ispirato ai Cinema a luce solida (1968) di Fabio Mauri (Roma, 1926-2009), uno dei maestri dell’avanguardia italiana del secondo dopoguerra, la cui ricerca spazia dall’Arte Povera fino all’esplorazione delle pratiche performative e del rapporto tra arte e cinema. I laboratori, proposti a un pubblico di tutte le età, intendono approfondire il suo lavoro e al tempo stesso omaggiare una delle figure più interessanti dell’arte italiana contemporanea.
 

La carta è dotata di ‘memoria’, le sue fibre ricordano la piega, ogni segno riportato sulla sua superficie diventa una traccia indelebile. Attraverso lo studio e la complicità di queste pieghe è possibile vedere il foglio trasformarsi da elemento puro a un insieme di varie forme geometriche. Quest’arte, detta ingegneria della carta, lavora attraverso lo studio della geometria applicata al materiale. È quindi possibile creare dei motori per il movimento, lo scorrimento, la rotazione, l’elevamento e la trasformazione.

Foto copertina: Claudio Cantelmi