Haegue Yang: Tightrope Walking and Its Wordless Shadow
Lavori iconici e nuove produzioni presentati per la prima volta in Italia in una mostra personale
La Triennale di Milano e Fondazione Furla presentano Haegue Yang: Tightrope Walking and Its Wordless Shadow, una mostra a cura di Bruna Roccasalva, promossa da Fondazione Furla e dalla Triennale di Milano.
Prima mostra personale di Haegue Yang in un’istituzione italiana, Tightrope Walking and Its Wordless Shadow dimostra la vasta gamma di mezzi espressivi che contraddistinguono la sua pratica: dal collage al video, da sculture performative a grandi installazioni. L’estrema varietà dei riferimenti e delle visioni prodotte, che passano fluidamente dall’indagine sociale alla storia, dal vissuto personale alla memoria collettiva, genera immagini e percorsi immaginifici di grande potenza evocativa in cui oggetti, persone e luoghi sono inestricabilmente interconnessi.
Tightrope Walking and Its Wordless Shadow si articola in tre ambienti che attraverso la combinazione di lavori iconici e nuove ambiziose produzioni – che rappresentano nodi cruciali nella produzione dell’artista dal 2000 a oggi – restituisce gli elementi ricorrenti nel lavoro di Haegue Yang: l’interesse per l’astrazione e la geometria; il movimento e la performatività; la relazione tra “piegare” e “dispiegare”, che l’artista esplora come pratiche interconnesse. Al centro c’è la sua ricerca dell’“inesprimibile”: l’urgenza di creare un linguaggio tanto delicato quanto la camminata di un funambolo in cui il movimento è molto più che dinamico, è carico di una tensione che evoca emozioni e percezioni.
Aprono il percorso espositivo due lavori seminali come 134.9 m³ (2000-2018) e 81 m² (2002-2018), che in modo sottile introducono ai temi della mostra. All’interno della porzione di spazio delimitata dalle linee inclinate di un grado di queste due installazioni, si intravvede il lavoro testuale Science of Communication #1 – A Study on How to Make Myself Understood (2000) che testimonia l’interesse dell’artista per il linguaggio e la traduzione nei processi di integrazione culturale e sociale. In contrasto alla prima sala, lo spazio centrale della mostra è occupato da Cittadella (2011), una grande installazione composta da 176 tende veneziane: un ambiente multisensoriale fatto di complesse strutture modulari, attraversate dai visitatori che si muovono al suo interno e da una coreografia ipnotica di luci. Da questo suggestivo e immersivo percorso attraverso le strutture abitative di Cittadella si passa a un altro ambiente, una sorta di sala da ballo sulle cui pareti si dispiega un intervento simile a un murales appartenente alla serie Trustworthies (2010-2018). In questo importante ciclo di opere Yang combina diversi materiali grafici, buste con pattern stampati, la sua personalissima rielaborazione della carta millimetrata (Grid Bloc, 2000-2018) e vinili riflettenti. All’interno della sala due sculture performative della serie Dress Vehicles (2012-2018) prodotte per l’occasione, “ballano” nello spazio.
Nella sperimentazione continua di Haegue Yang l’incontro casuale con un oggetto o un materiale può generare forme, emozioni e narrazioni inaspettate, e articolare una spazialità ambivalente, accessibile e inaccessibile allo stesso tempo, in cui la negazione di conoscenze acquisite coincide sempre con l’apertura di nuove prospettive.
Haegue Yang (1971, Seoul, Corea del Sud. Vive e lavora tra Berlino e Seoul) è una delle artiste più riconosciute della sua generazione. Dopo gli studi nella nativa Corea (BFA alla Seoul National University, 1994), Haegue Yang si trasferisce in Germania e consegue un MFA alla Städelschule di Francoforte (1999), dove attualmente insegna, mentre prosegue la sua attività espositiva internazionale.
Ha esposto con mostre personali presso importanti musei tra cui: Walker Art Center, Minneapolis (2009); Aspen Art Museum, Aspen (2011); Haus der Kunst, Monaco di Baviera (2012); Bergen Kunsthall (2013); Leeum, Samsung Museum of Art, Seoul (2015); Ullens Center for Contemporary Art, Beijing (2015); Centre Pompidou, Parigi (2016); Museum Ludwig di Colonia con la mostra retrospettiva ETA 1994-2018 (2018); La Panacée-MO.CO, Montpellier (2018) e South London Gallery, London (2019). Ha partecipato a importanti manifestazioni internazionali tra cui: Biennale di Gwangju (2010); dOCUMENTA 13, Kassel (2012); Biennale di Taipei (2014); Sharjah Biennale 12 (2015); Biennale di Sydney (2018) e Biennale di Liverpool (2018). Nel 2009 ha rappresentato la Corea alla 53.a Biennale di Venezia ed è stata la vincitrice del prestigioso Wolfgang Hahn Prize nel 2018.
7 settembre – 4 novembre 2018
Conferenza stampa:
6 settembre, ore 11.30
Opening:
6 settembre, ore 19.00
Da martedì a domenica
ore 10.30-20.30 (ultimo ingresso ore 19.30)
Biglietto 7 euro
Triennale di Milano
Viale Alemagna 6
20121 Milano
T. +39 02 724341
www.triennale.org
Furla Series #02
Haegue Yang. Anthology 2006–2018 . Tightrope Walking and Its Wordless Shadow.
Un’antologia riccamente illustrata sull'opera dell’artista Haegue Yang
“La scelta di concepire la pubblicazione non come un catalogo tradizionale ma come un’antologia è complementare ai presupposti che stanno alla base della mostra stessa. Se il progetto espositivo attraversa tutta la produzione di Yang – anche se non in modo filologico, ma affidandosi a una selezione circoscritta che attinge alle famiglie più rappresentative di opere –, mettendo insieme i testi più significativi a oggi pubblicati su Haegue Yang, questo libro ricostruisce tutti i nuclei fondanti della sua ricerca, restituendone la complessità e la coerenza”.
Bruna Roccasalva
Haegue Yang. Anthology 2006-2018. Tightrope Walking and Its Wordless Shadow è una antologia riccamente illustrata che raccoglie quattro conversazioni e undici saggi sul lavoro di Yang, scritti tra il 2006 e il 2018 e pubblicati per la prima volta da Skira editore in un unico volume in lingua inglese, con appendice in italiano.
Realizzato in occasione della mostra personale dell’artista Tightrope Walking and Its Wordless Shadow presso Triennale Milano, il volume è un prezioso strumento di studio e di approfondimento che va al di là della documentazione del progetto espositivo.
La speciale sezione iconografica dedicata alla mostra è infatti arricchita da una estesa documentazione fotografica che ripercorre tutti i nuclei principali della produzione dell’artista a partire dal 2000. L’accurata scelta dei testi, realizzati da importanti curatori, scrittori e storici dell’arte internazionali, accompagna il lettore all’interno della pratica di Yang, esplorando i suoi riferimenti filosofici, letterari, storico-artistici e chiarendo i meccanismi che informano tutto il suo lavoro.
Questo volume è realizzato con il supporto di DELOITTE.
Per ordini e acquisti:
www.skira.net
CONTENUTI
Bruna Roccasalva
Editor’s Foreword
Binna Choi in conversation with Haegue Yang
Community of Absence
Lars Bang Larsen
Community Work: Space and Event in the Art of Haegue Yang
Doryun Chong
A Small Dictionary for Haegue Yang
Doryun Chong
A Less Small Dictionary (for HY)
Eungie Joo in conversation with Haegue Yang
A Conversation
Bart van der Heide
Recovering Loss: The ‘Durassian’ Condition within Conceptual Ethics
Doryun Chong
Movement Studies
Yilmaz Dziewior in conversation with Haegue Yang
Arrived
Anne M. Wagner
Screen Memories and Ordinary Objects: Haegue Yang
Ute Meta Bauer
Circumscribe and Redraw: An Attempted Approach to the Artistic Practice of Haegue Yang
T. J. Demos in conversation with Haegue Yang
Accommodating the Epic Dispersion
Patricia Falguières
A Dance Lesson at the Aubette
Nicolas Bourriaud
Unfolding Experiences: Haegue Yang and Sculpture Today
Tom McDonough
Haegue Yang’s Amphibological Sculpture
Bruna Roccasalva
In Other Words
Haegue Yang. Anthology 2006–2018.
Tightrope Walking and Its Wordless Shadow.
A cura di Bruna Roccasalva
Skira editore
2019
Inglese/Italiano
448 pagine
Hardcover, 16.5 x 24 cm
ISBN 978 88 572 3977 4
Testi di: Lars Bang Larsen, Ute Meta Bauer, Nicolas Bourriaud, Binna Choi, Doryun Chong, T. J. Demos, Yilmaz Dziewior, Patricia Falguières, Eungie Joo, Tom McDonough, Bruna Roccasalva, Bart van der Heide, Anne M. Wagner
Foto Masiar Pasquali